Cos’ e’ il “canone a scaletta” ???
Non ne hai mai sentito parlare?
Vale nelle locazioni ad uso commerciale.
Tale espediente è spesso utilizzato nella prassi per agevolare, nel primo periodo di apertura di un`attività economica, per andare incontro alle esigenze del conduttore che potrebbe essere in difficoltà con l`avviamento del proprio esercizio o altresì per far fronte alle spese di restauro dell`immobile laddove effettuate a proprie cure e spese.
La giurisprudenza, intervenendo nel dibattito dottrinale insorto, ha risolto l`annosa questione, con la recente sentenza della Suprema Corte n 23989/2019.
LA QUALE , sposando un orientamento oramai consolidato, STATUISCE CHE :
«Alla stregua del principio generale della libera determinazione convenzionale del canone locativo per gli immobili destinati ad uso non abitativo, deve ritenersi legittima la clausola in cui venga pattuita l’iniziale predeterminazione del canone in misura differenziata e crescente per frazioni successive di tempo nell’arco del rapporto. A tal fine deve escludersi la necessità di dimostrare, con rilievo condizionante, il collegamento del previsto aumento nel tempo del canone a elementi oggettivi e predeterminati, diversi dalla svalutazione monetaria, idonei a incidere sul sinallagma contrattuale. L’ancoramento a tali elementi costituisce infatti solo una delle possibili modalità attraverso cui può operarsi detta predeterminazione del canone “a scaletta”, in alternativa alla quale questa può altrettanto legittimamente operarsi sia mediante la previsione del pagamento di rate quantitativamente differenziate e predeterminate per ciascuna frazione di tempo; sia mediante il frazionamento dell’intera durata del contratto in periodi temporali più brevi a ciascuno dei quali corrisponda un canone passibile di maggiorazione. La legittimità di tale clausola dev’essere peraltro esclusa là dove risulti – dal testo del contratto o da elementi extratestuali della cui allegazione deve ritenersi onerata la parte che invoca la nullità della clausola – che le parti abbiano in realtà perseguito surrettiziamente lo scopo di neutralizzare soltanto gli effetti della svalutazione monetaria, eludendo i limiti quantitativi posti dalla L. n. 392 del 1978, art. 32, così incorrendo nella sanzione di nullità prevista dal successivo art. 79, comma 1 cit. legge».
Da Cio’ si evince indubbiamente che la predisposizione del c.d. “canone a scaletta” è pienamente legittimo nei contratti di locazione ad uso commerciale.